Il quarto frammento sonoro di The Grey Pledge scava in profondità. Qui il ritmo si piega all’eco, il rumore diventa archivio emotivo, e il glitch parla più della melodia.
Non è più solo suono. È memoria impressa nei silenzi, tensione nascosta tra le onde sonore. Ogni fruscio è una parola non detta, ogni distorsione un’emozione che torna a galla.
Se senti il corpo muoversi da solo, non è un errore—è un richiamo.
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