“Ciò che non può essere detto può essere disegnato.”
RIRUKA, giovane artista e studentessa di belle arti, sembra vivere in pieno questa affermazione.
Il suo nuovo lavoro video ci trascina in un mondo intimo e ovattato, dove le emozioni si nascondono tra pennellate leggere e suoni fluttuanti.
🎥 Guarda il video di RIRUKA qui sotto:
Un incontro tra pittura e musica che parla più del silenzio che delle parole.
🎥 Guarda il video di RIRUKA
Un’opera visiva che unisce suono e pittura per raccontare una storia sussurrata. Clicca qui sotto per entrare nel mondo di RIRUKA.
Il video ruota attorno a un dipinto che raffigura una figura femminile. Non ha un volto nitido, né un’identità definita. È una presenza fluttuante, uno specchio vuoto dove ognuno può riflettersi. Questo spazio indefinito è ciò che rende l’opera universale e personale allo stesso tempo.
La musica accompagna il movimento visivo, ma non lo guida. È come un secondo respiro, che soffia tra i colori e i dettagli della tela. Con ogni nota, la pittura si anima, si muove dentro di noi. È un’esperienza più che una semplice visione.
Dare forma a ciò che non si può dire
Nelle opere di RIRUKA ricorrono spesso immagini di ragazze. Ma non sono figure “carine” o stereotipate. Hanno gli occhi abbassati, il volto incompleto, espressioni trattenute.
C’è una tensione latente, una carica emotiva compressa, pronta a esplodere ma mai del tutto.
Il non detto è il protagonista. L’opera non cerca di spiegare, ma di farci sentire. In questo senso, è profondamente ZINE: un mezzo per dare voce a emozioni che non trovano spazio nei linguaggi ufficiali.
Tempo e memoria come strati visivi
Il formato video offre qualcosa che una semplice tela non può: il tempo.
Non si tratta di animazione vera e propria, ma di un flusso visivo accompagnato da suono, capace di evocare ricordi.
La camera si avvicina ai dettagli, e ciò che all’inizio sembrava astratto prende senso. Un tratto nero diventa una lacrima, un’ombra suggerisce un pensiero nascosto.
È come un collage emotivo, dove ogni frammento costruisce una narrativa personale e mutevole.
RIRUKA: una presenza discreta e potente
RIRUKA non cerca la scena. La sua arte non è un’esibizione, ma un invito. Non domanda attenzione, la merita.
Come chi crea ZINE nel silenzio della propria stanza, anche lei costruisce mondi interiori lontani dal clamore.
È una creatrice di universi delicati, dove l’imperfezione è valore. Dove le emozioni non esplodono, ma si insinuano. Dove la bellezza sta nell’“incompleto”.
La bellezza dell’incompiuto
Quello che colpisce maggiormente è l’assenza di una chiusura netta. Il dipinto appare sospeso, come se potesse ancora cambiare.
La musica termina in dissolvenza, lasciando spazio al silenzio.
Questo senso di “non finito” non è un limite, ma una scelta estetica. È uno spazio aperto, che invita lo spettatore a completare l’opera con le proprie esperienze.
Connessione con Rahab Punkaholic Girls
L’universo espressivo di RIRUKA si integra perfettamente con il mondo di Rahab Punkaholic Girls.
Entrambi i progetti raccontano di ferite, desideri e resistenze silenziose. Di sogni che non si vogliono spiegare, ma solo condividere.
Conclusione
Tra sogno e rumore.
Uno spazio sospeso, fragile, poetico. Lì dove non arrivano le parole, arriva la pittura di RIRUKA.
Il suo lavoro non si limita a essere visto: si sente. Si vive.
Ed è questo che rende ogni sua opera un’esperienza ZINE.
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