Da qualche parte lontano, eppure innegabilmente dentro di noi—
I nostri ricordi spesso mancano di forma, parole o immagini nitide.
“The Gray Pledge Fragment 2” abbraccia questa ambiguità, usando visual glitch e linguaggio poetico per esplorare la natura mutevole della memoria.
Il concetto principale di questa serie ruota attorno a una “promessa”—non necessariamente un impegno chiaro, ma piuttosto un’impronta emotiva lasciata nel tempo.
L’arte glitch, con i suoi pixel distorti, colori frammentati e rumori visivi, sembra l’opposto della chiarezza.
Eppure, in questa opera, la distorsione diventa bellezza. Diventa memoria.
La poesia inserita nel frammento visivo è silenziosa ma possiede una forza innegabile.
Tutto
Ancora senza forma
Freddo
Caldo
Continua a sussurrare
Anche solo questa strofa invita il lettore a richiamare qualcosa di personale—forse qualcosa di dimenticato.
L’opera non offre una narrazione definita.
Piuttosto, offre uno spazio di riflessione emotiva.
I caratteri giapponesi resi con effetto glitch tremano sullo schermo.
La loro distorsione non è solo estetica: rappresenta il piegarsi del tempo stesso, il ricordo che sfugge.
È quasi possibile sentire il rumore statico, pur nel silenzio. Questa è la presenza unica di questa poesia visiva.
L’uso del formato 16:9 dona una sensazione cinematografica, come se si osservasse una scena congelata di un film interiore.
Ogni verso poetico diventa un sottotitolo di un film che solo tu puoi vedere, plasmato dai frammenti della tua memoria.
Questa opera fa parte della serie “The Gray Pledge”, dove ogni frammento funziona come una briciola di pane attraverso un paesaggio interiore distorto.
Non riguarda la risoluzione o la chiarezza.
Si tratta della risonanza del rumore, del desiderio di preservare qualcosa mentre svanisce.
In un mondo ossessionato dalla perfezione e dall’alta risoluzione, quest’opera abbraccia errori, sfarfallii e statiche emotive.
E così facendo, appare più reale della perfezione stessa.
Non è chiaro dove porterà questa serie—e forse è proprio questo il punto.
Invita lo spettatore a partecipare, non attraverso la comprensione, ma attraverso il sentire.
Lascia che il glitch rimanga.
Lascia che il rumore echeggi.
Alcuni ricordi sono più chiari proprio quando si deformano.
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