Introduzione: Il voto di “The gray pledge”
“The gray pledge” è una canzone che sovrappone il conflitto tra vendetta e fede, così come descritto nell’Antico Testamento, alle contraddizioni e instabilità della società contemporanea.
La sua ambientazione richiama un mondo immaginario simile all’Europa medievale, ma il dolore, la preghiera e la gravità emotiva che esprime sono profondamente connessi al nostro tempo.
Al centro della storia c’è una ragazza di nome Rahab, una spia.
Travolta dalle fiamme della guerra, perde le persone che ama una dopo l’altra, fino a perdere anche il senso di sé. Alla fine, si cosparge la fronte di cenere e si prepara a gettarsi nell’atto della vendetta.
La sua figura appare come una ribellione contro Dio—ma anche come un pellegrinaggio disperato alla ricerca di qualcosa in cui credere.
È Sister Moka che si avvicina a lei in silenzio.
Anche se serve Dio, non lo fa ciecamente. Si fa invece messaggera—una guida che incoraggia Rahab a scegliere la vita.
Afferra la sua mano proprio mentre sta per lasciarsi andare alla morte, e la conduce dolcemente verso il futuro, come in una danza.
Il titolo “The gray pledge” simboleggia il colore grigio—una tonalità che si trova tra gli estremi.
Non è vendetta pura né fede pura, né vita né morte—il grigio rappresenta l’ambiguità, la fluttuazione, la fragilità.
La cenere che Rahab si pone sulla fronte è, nella tradizione cattolica, un simbolo sacro di pentimento e rinascita, usato durante il Mercoledì delle Ceneri.
Ma Rahab la adotta come segno di vendetta.
Questa canzone è un requiem, scritto con la speranza che un giorno lei possa comprendere la vera forza che si trova nel credere.
Pubblicati i testi completi
We will live on…
The Holy Mother is no more
Mad party by fallen angels
With ash upon the forehead…
Swear revenge
この景色は君を生かす為のもの
黒で塗りつぶす必要はないわ
全ては新たに創造される
ラハブちゃんの義務だよ
(On Wednesday)
(On Thursday)
(On Friday)
(On Saturday)
(On Sunday)
(On Monday)
(On Tuesday)
After 46 days
We will live on
誘い舞い散る灰の前で
Holding back hatred
君は誓うよ
A chain of hatred lasting 3000 years
The clash of ‘holy war’ and ‘holy severance’
That lake was stained red
With ash upon the forehead…
Swear revenge
この感情は君を生かす為のもの
黒で塗りつぶす必要はないわ
全ては新たに創造される
ラハブちゃんに生きて欲しいの
When I put ash on my forehead
I heard ‘Believe in the gospel’
But this is a vow of revenge
Faith without action is death
Come on, let’s keep dancing.
You laugh in the depths of hell
As long as the enemy does not stop fighting
I will not stop until I excommunicate the enemy.
Because this is the will of God
Sister Moka
I’ve long been ready to give up my life
I just want to be beside my most beloved
But that can no longer happen
I don’t believe in resurrection
And I no longer have any will to live
愛と憎悪の交差
創造されるの何色かな?
この色こそ人生なんだよ
深淵への大切な鍵なの
あの樹海を思い出して
一方の色で塗りつぶさないで
透明なものを見たければ
君に奇跡が起きるから
We just keep on living
誘い舞い散る灰の前で
We just keep on dancing
ボク達踊り続ける
We will live on
誘い舞い散る灰の前で
Holding back hatred
君は誓うよ
Traduzione in inglese
Vivremo ancora…
(We will live on…)
La Santa Madre non c’è più
Festa folle degli angeli caduti
Con cenere sulla fronte…
Giura vendetta
Questo paesaggio esiste per farti vivere
Non c’è bisogno di coprirlo di nero
Tutto sarà ricreato da capo
È il dovere di Rahab-chan
(Il mercoledì)
(Il giovedì)
(Il venerdì)
(Il sabato)
(La domenica)
(Il lunedì)
(Il martedì)
Dopo 46 giorni
Vivremo ancora
Davanti alla cenere che danza e invita
Trattenendo l’odio
Tu farai un giuramento
Una catena d’odio lunga tremila anni
Lo scontro tra “guerra santa” e “separazione santa”
Quel lago fu tinto di rosso
Con cenere sulla fronte…
Giura vendetta
Questa emozione esiste per farti vivere
Non c’è bisogno di coprirla di nero
Tutto sarà ricreato da capo
Voglio che Rahab-chan continui a vivere
Quando ho messo la cenere sulla fronte
Ho sentito: “Credi nel vangelo”
Ma questo è un voto di vendetta
La fede senza azione è morte
Dai, continuiamo a danzare
Tu ridi nelle profondità dell’inferno
Finché il nemico non smetterà di combattere
Io non smetterò finché non lo scomunicherò
Perché questa è la volontà di Dio
Sorella Moka
È da tempo che sono pronta a rinunciare alla mia vita
Volevo solo stare accanto alla persona che amavo di più
Ma ormai non è più possibile
Non credo nella resurrezione
E non ho più alcuna volontà di vivere
Incrocio di amore e odio
Di che colore sarà ciò che verrà creato?
Quel colore stesso è la vita
È la chiave preziosa verso l’abisso
Ricorda quella foresta mare
Non colorarla tutta con un solo tono
Se vuoi vedere ciò che è trasparente
Un miracolo accadrà per te
Continuiamo solo a vivere
Davanti alla cenere che danza e invita
Continuiamo solo a danzare
Noi continuiamo a ballare
Vivremo ancora
Davanti alla cenere che danza e invita
Trattenendo l’odio
Tu farai un giuramento
🎥 Ballando tra le Ceneri: La Presenza di Rahab
Immagini e Testo: La Cenere che Fluttua e la Presenza Simbolica di Rahab
Il videoclip si svolge in un mondo silenzioso dove la cenere fluttua costantemente nell’aria. Rahab sta in mezzo a questa quiete—non semplicemente come figura umana, ma come incarnazione della fede e della vendetta.
Uno dei momenti più significativi è quando si applica la cenere sulla fronte. Questa scena corrisponde al verso “Con la cenere sulla fronte…”. Pur evocando un rituale religioso, risuona piuttosto come un voto di vendetta. Nel video, la cenere avvolge ogni cosa—non è solo un motivo visivo, ma una presenza che rappresenta i morti, la colpa e la perdita.
Come Vede lo Spettatore Rahab? Follia, Preghiera o Speranza?
Agli occhi dello spettatore, Rahab appare come una domanda, non una risposta. Il suo danzare continuo, senza espressione e in silenzio, ricorda un soldato privato della propria identità. Eppure la sua bellezza inquietante non coincide pienamente con la morte—lascia spazio alla possibilità che stia ancora aggrappandosi alla vita.
Lo spettatore può chiedersi: “Cerca davvero vendetta?” “O usa la maschera della vendetta per proteggersi?”
Questo distacco è deliberato. Il video non invita all’empatia; impone l’osservazione. Rahab diventa l’oggetto stesso della fede.
Danza e Cenere: Movimenti come Preghiera Inconscia
La danza non segue una coreografia tradizionale. È più simile a una trance, movimenti guidati da forze invisibili. Rahab sembra non seguire un ritmo, ma essere mossa dalla cenere stessa.
Una sequenza particolarmente simbolica: Applicare la cenere → Aprire le braccia verso il cielo → Iniziare a danzare → Questo è un rituale di fede, ma anche un ciclo di rabbia.
I giri ripetuti e il crollo a terra—questi movimenti visualizzano un ciclo di resurrezione e disperazione, vita e morte. La cenere cade dal cielo, si posa a terra, poi si solleva di nuovo. La sua danza dentro di essa è un rituale di scelta della vita. Non sopravvivere, ma scegliere attivamente di vivere.
🔚 Conclusione: Il Video Inquadra Rahab come una Domanda Sacra
Resistendo all’immersione emotiva, il videoclip presenta Rahab non come un’eroina, ma come uno specchio. Uno specchio che chiede: “Come vivresti tu?” “Tra vendetta e fede, cosa sceglieresti?”
Non è né santa né peccatrice. Solo una persona, che danza tra le ceneri. Ciò che vedi in lei dipende interamente da ciò in cui credi.
📖 Riflessioni ZINE
Cenere, Fede e Vendetta
La cenere è sia una fine che un inizio. L’atto di Rahab di segnarsi la fronte con la cenere è sia un innesco per la vendetta che un’eco distorta del Mercoledì delle Ceneri nel Cattolicesimo.
Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della Quaresima, un tempo di pentimento e rinascita. Ma Rahab trasforma il rituale in un voto di vendetta. Diventa un gesto anti-fede, un riflesso della credenza capovolta.
Così, la cenere in quest’opera diventa sia un recipiente di vendetta che un segnale di ritorno alla fede. Non sono resti bruciati, ma volontà che si rifiuta di spegnersi.
Reinterpretare la Creazione
“Tutto sarà creato di nuovo” appare più volte nei testi. Potrebbe suggerire speranza o rinascita, ma qui non è così semplice.
Perché questa “creazione” non è divina, ma umana—quella di Rahab. Rovinata, in lutto, instabile. Non supera il dolore; ci convive. La sua creazione non è perfezione, ma sopravvivenza:
Alzarsi con un corpo danneggiato Amare nonostante le ferite profonde Credere in un futuro che non può perdonare
Questa non è la creazione di Dio. È umana. Ed è questa la teologia radicale di questo ZINE.
Il Dovere e l’Innocenza di Rahab
Rahab richiama la figura biblica che protesse le spie nemiche in una città destinata alla rovina. Le sue azioni erano al contempo tradimento e fede.
Questa Rahab, però, ha perso la propria volontà. Qualcuno le dice: “È il tuo dovere.” Dovere, perdita, guerra—vive un ruolo impostole. Le viene detto di vivere. Di danzare. Ma lei non ha scelto nulla.
Eppure, anche in questo c’è innocenza. Il potere di chi cerca di scegliere nonostante non abbia scelta. È per questo che danza—non per fede né per vendetta, ma come atto neutrale di resistenza. Questa è la preghiera più silenziosa.
Il Significato di “46 Giorni”
L’elenco dei giorni della settimana suona come un canto rituale: (Il mercoledì) (Il giovedì) … Dopo 46 giorni
Nella tradizione cattolica, ci sono 46 giorni tra il Mercoledì delle Ceneri e la Domenica di Pasqua. Questo viaggio è fatto di perdita, purificazione e rinascita.
Ma Rahab dice di non credere nella resurrezione. Eppure la canzone finisce con: “Vivremo ancora.”
Questo paradosso ci invita a riflettere: forse la fede non è necessaria per sopravvivere. Forse 46 giorni non sono per credere in Dio, ma per continuare a vivere senza di Lui.
Il Colore della Vita: Nero, Trasparente o Grigio?
“Questo colore è la vita stessa.”
Qui, il colore non è umore. È la consistenza dell’esistenza. Il dolore può essere oscurato, ma Rahab lo rifiuta. Sente che la vita non è né bianca né nera, ma qualcosa di più vicino al trasparente.
La trasparenza contiene tutti i colori, eppure appare incolore. È un paradosso, come il grigio. Fede, vendetta, perdono, dolore—tutti contenuti in esso.
Il grigio non è indecisione. È inclusione totale. Ed è questo “The gray pledge.”
🔚 Pensieri Finali: L’Interpretazione ZINE di “The gray pledge”
Questa non è una canzone su cosa credere. È su come vivere. Non obbedendo a una voce dal cielo, né arrendendosi all’odio. Ma scegliendo la vita, ancora e ancora, attraverso il semplice atto di danzare.
Questo è il voto: vivere tra le ceneri. “The gray pledge” non è né bianco né nero. È il realismo della sopravvivenza.
🗣️ Commenti e Riflessioni: Qual è il Tuo Voto Grigio?
Questa è la storia di Rahab—ma anche la storia del luogo grigio dentro ognuno di noi.
Vivere con ciò che abbiamo perso. Abbracciare rabbia e dolore. E continuare ad andare avanti.
💬 Cosa hai provato ascoltando questa canzone?
💭 Cosa ha significato per te il viaggio di Rahab?
🎨 E di che colore è davvero la tua vita?
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